Non basta uno sguardo superficiale per cogliere i particolari delle storie che ogni quadro dell'artista Francesco Navacchi racconta.
Il filo conduttore è il colore forte e nello stesso tempo struggen- te di chi si è aggrappato alla vita, amandola in ogni sua forma e, dopo la malattia e la perdita, si risveglia con un nuovo motivo di riscatto: l'arte.
Così, quella che era un'attività di svago, più che di lavoro, una passione che era stata messa in un cassetto, offuscata dalle ne- cessità della vita di tutti giorni, torna ad ardere come una fiam- ma rimasta latente sotto la cenere, non spenta.
Ed è proprio con i colori del fuoco e della vita che Francesco dipinge di fate e folletti, di draghi e castelli, di natura e fantasia. La sua è una realtà fantastica, dove gli dei del cielo e della terra guardano a volte attoniti, a volte compiaciuti e tranquilli, il di- panarsi delle vicissitudini della vita degli umani.
Elementi di chiara natura neoclassica si fondono armonicamen- te con i paesaggi naturali e raccontano di battaglie, disfatte, abbandoni, ma sempre con uno sguardo ottimistico verso il futuro, dopo la guerra e la distruzione, la partenza delle navi verso un nuovo orizzonte per fondare una nuova civiltà, cosi come Enea verso l'Italia.
Il quadro simbolo di questa mostra - DIE - rappresenta, nell'al- ternanza del giorno e della notte, l'intrigo del tempo e l'attor- cigliarsi dei giorni e dei destini degli uomini, le radici profonde della tradizione e nelle fronde il futuro di una umanità che uni- ta e compatta dà i frutti della pace e dell'amore.
Richiedi info su Whatsapp
